Manutenzione auto. A che punto siamo?

12 Ago

Manutenzione auto. A che punto siamo?

Gli automobilisti italiani di nuovo al volante nel 2021 dopo le restrizioni pandemiche del 2020, e ora in questo primo semestre 2022, sí, sono tornati anche a spendere per la manutenzione e riparazione dei veicoli. Ma le cifre restano lontane dagli anni pre-Covid. Chi ha portato il proprio mezzo in officina o in carrozzeria lo scorso anno ha pagato 28,6 miliardi di euro, in aumento del 5,8% rispetto all’anno precedente, come nel 2015. Ma negli anni più vicini e precedenti alla pandemia, dal 2017 al 2019, la spesa era lievitata fino a oltre 33 miliardi.

I numeri riferiti all’anno scorso e che segnano comunque una ripresa rientrano in uno studio realizzato dall’Osservatorio Autopromotec, gruppo di ricerca della biennale internazionale di attrezzature e postvendita di auto andata in scena lo scorso maggio a Bologna, sui dati forniti dall’Aci, dal Centro studi Promotor e Istat. E quel 5,8% è la variazione positiva percentuale più alta registrata negli ultimi dieci anni, anche se la spesa resta frenata. Il motivo? L’aumento dell’1,4% dei prezzi per i servizi di assistenza ai veicoli nel 2021 rispetto al 2020 come riporta l’osservatorio di Autopromotec che segnala anche un leggero incremento (+0,3%) dei veicoli in circolazione e più interventi (+4%) delle officine.

E dalla stessa analisi, nonostante il calo prevedibile (dovuto alla pandemia) su base annua del 23% nel 2020 rispetto al 2019 per le spese di manutenzione e riparazione (è la variazione peggiore dell’ultimo decennio), negli anni precedenti gli automobilisti italiani hanno addirittura speso di meno. Infatti, se nell’anno più drammatico per il Covid sono stati investiti 27,1 miliardi di euro avvicinando il 2014, nel 2012 e 2013 non si è arrivati oltre i 26,9 e 26,6 miliardi. E proprio nel 2012 si è registrato il secondo peggiore periodo per gli interventi di manutenzione e riparazione in un anno condizionato dal calo di nuove immatricolazioni e della vendita di auto usate. Peggio anche della pandemia.
Come finiremo questo 2022?

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