Auto con materiali riciclati, -60% emissioni nel 2040

10 Feb

Auto con materiali riciclati, -60% emissioni nel 2040

Avete intenzione di acquistare un’auto nuova, andate in concessionaria, scegliete un modello che possa soddisfare le vostre esigenze, ma dopo aver chiesto i tempi per poter entrare in possesso del veicolo la risposta è sempre la stessa: “Sono necessari fino a 6 mesi”. E anche il motivo non cambia: “con i costi alle stelle è più difficile trovare i materiali, mentre i chip dalla Cina sono bloccati dai ritardi di approvvigionamento”.

Una soluzione possibile per ridurre i tempi esiste ed è la nuova frontiera dei veicoli prodotti con materiali riciclati. E l’Europa è davanti a tutti a livello mondiale. Nel vecchio Continente, infatti, sono già una realtà, tanto che le case automobilistiche stanno producendo auto per il 40% formate da componenti di riciclo. Numeri e obiettivi sono tracciati nel nuovo recente studio Reuse, Remanufacturing, Recycling, and Robocabs: Circularity in the Automotive Industry delineato dalla società di consulenza Bain & Company e citato anche dalla rivista online Carrozzeria.it. Il riferimento guarda ai prossimi vent’anni, al 2040, quando i materiali riciclati per la produzione dei nuovi veicoli e assemblati sulle catene di montaggio potrebbero compiere un balzo fino al 60% (ora sono fermi al 20-25%). E le nuove auto, grazie alle componenti, potrebbero essere riciclabili quasi completamente.  Nel frattempo si registra anche la tendenza delle case a tenere conto dell’economia circolare fin dal momento della progettazione e prima che i veicoli prendano vita, con l’Italia destinata a essere leader sfruttando le conoscenze tecnologiche. E proprio del ruolo importante che potrà avere il Belpaese è convinto Gianluca Di Loreto, partner della società Bain & Company.

I vantaggi della nuova frontiera? Le catene di rifornimento più corte grazie alla disponibilità immediata di materiali di riciclo possono ridurre i costi e i tempi di produzione. Ed è una soluzione decisamente “green” visto che lo stesso studio prevede anche un crollo delle emissioni fino al 60% nel 2040. Ma l’Unione Europea è al lavoro per orientare a un anticipo dei tempi di un decennio almeno per quanto riguarda il riciclo dei materiali delle batterie. A questo si aggiungono anche le nuove norme per incrementare le misurazioni delle emissioni di carbonio e monitorare continuamente il ciclo di vita dei veicoli.

Sono tutte disposizioni in grado di intercettare anche le nuove abitudini degli automobilisti, soprattutto dei giovani, a fronte delle misure sempre più stringenti adottate nelle città a livello ambientale. Tanto che, secondo Di Loreto, si punterà sempre di più sul semplice utilizzo e il noleggio rispetto alla proprietà dei veicoli. Entro il 2040 il traffico da mezzi privati potrebbe ridursi al 40%. E’ una soluzione, anche più economica, che noi stiamo consigliando da tempo per rispondere alle esigenze di chi è interessato solo agli spostamenti (aldilà di essere proprietario dell’auto) e all’insegna del rispetto dell’ambiente. In ogni caso, per i primi vantaggi sull’economia circolare non si dovranno per forza attendere vent’anni. Già nei prossimi si prevede un balzo dell’utilizzo di parti riciclate per la riparazione dei veicoli, a partire dai motori rigenerati che permettono di ridurre notevolmente le emissioni.

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