Arriva il piano gas Italia per autunno e inverno

26 Ago

Arriva il piano gas Italia per autunno e inverno

Meno consumi di energia elettrica e gas, una campagna di comunicazione da parte delle istituzioni sulle abitudini corrette e all’insegna del risparmio, ma anche spingere sulle forniture, diversificare le fonti energetiche e puntare sulle fonti rinnovabili. Con un obiettivo a lungo termine di comunità energetiche in grado di autoalimentarsi a favore degli abitanti e per non incidere sulla rete nazionale. Perché l’autunno e l’inverno sono dietro l’angolo e con le incertezze internazionali è necessario programmare per tempo per evitare che la scarsa affluenza di gas e corrente nei momenti di maggiore domanda porti all’estrema decisione di far ridurre o addirittura sospendere le attività produttive più energivore, comprese le carrozzerie.

I primi spunti di una strategia indispensabile sono emersi lo scorso mese di giugno dagli incontri che il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha avuto con l’autorità regolatoria Arera, la Snam a capo della rete di distribuzione, la società Terna, Edison, Olt e Adriatic LNG anche per approvvigionarsi di gas liquefatto da immettere nella rete. Al momento il ministro (ancora operativo per gli affari correnti dopo la crisi di Governo) parla di una situazione di pre-allerta, mentre prosegue il riempimento dei depositi di gas attualmente al 64%. E l’obiettivo è di arrivare al 90% entro la fine di ottobre. Proprio per garantire questa operazione l’Esecutivo ha stanziato 6 miliardi di euro tra la Snam e il Gestore Servizi Energetici.

In parallelo alla strategia nazionale si sta muovendo anche la Commissione Europea al lavoro con gli altri Paesi su un piano di riduzione dei consumi del 15% fino a marzo del 2023. E l’Italia è al lavoro anche con la diversificazione delle fonti di energia dopo gli accordi raggiunti a livello internazionale con alcuni Stati. Il Nord Stream 1 dal quale affluisce il gas dalla Russia ha ripreso a funzionare regolarmente dopo l’intervento di manutenzione, ma un suo eventuale nuovo blocco futuro non avrà particolari ripercussioni sull’Italia. Anche perché l’Algeria, con il recente incremento di 4 miliardi di metri cubi di gas, ha sorpassato al primo posto la Russia tra i nostri fornitori di gas e riducendo la dipendenza da est. Al terzo posto si piazza l’Azerbaijan che rifornisce l’Italia attraverso il Tap. A questi si aggiungono gli accordi con il Qatar e gli Stati Uniti per importare il gas naturale liquefatto.

Ma si investe anche sulla produzione interna affiancando nuovi impianti di rigassificazione a quelli esistenti a La Spezia, Livorno e Rovigo. Snam, dopo l’ultimo impianto Golar Tundra appena acquistato in grado di immettere in rete 5 miliardi di metri cubi all’anno da Portovesme, in provincia di Cagliari, ne avrà un altro vicino a Ravenna dal terzo trimestre del 2024. La strategia italiana di approvvigionamento e stoccaggio di gas senza più dipendere dalla Russia sta quindi procedendo, anche se con i costi alle stelle nelle bollette di famiglie e imprese. Per ridurli è fondamentale anche la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ma la siccità senza precedenti che sta colpendo soprattutto il nord Italia sta privando dell’acqua i fiumi che alimentano i bacini idroelettrici a secco. Questo vuol dire meno energia a disposizione a fronte di una richiesta esplosa a causa del caldo e del boom di condizionatori accesi, con il rischio di blackout.

Altri post